//
stai leggendo...
La regola primitiva

62 – 63: Dei fratelli defunti


62. Quando un fratello passa dalla vita alla morte, alla quale nessuno può sfuggire, direte una messa per la sua anima con purezza di cuore, e l’ufficio divino sarà celebrati dai sacerdoti che servono il Re supremo; e voi che siete al servizio della carità per un periodo determinato, presenti nella casa dove giace la salma, diranno, nei sette giorni seguenti, cento paternoster. E tutti i fratelli che sono alle dipendenze della casa dove è avvenuta la morte, quando ne saranno avvertiti diranno cento paternoster nel modo suddetto, per amore di Dio. Inoltre, vi esortiamo e comandiamo in virtù della nostra autorità pastorale di dare per quaranta giorni carne e vino a un povero in memoria del fratello defunto, come se egli fosse ancora vivo. Sono espressamente vietate tutte le altre offerte che solevano essere fatte, liberamente e e senza discrezione, da parte dei poveri Cavalieri del Tempio per la morte di un fratello, in occasione della Pasqua e di altre festività.

63. Inoltre, professerete la vostra fede con purezza di cuore, giorno e notte, in modo da poter essere paragonati, in questo, al più saggio dei profeti, il quale disse: Calicem salutaris accipiam. Ovvero: «Accoglierò il calice della salvezza». Che vuol dire: «con la mia morte vendicherò la morte di Gesù Cristo. Poiché come Gesù Cristo ha offerto il suo corpo per me, io sono pronto, allo stesso modo, a offrire la mia anima per i fratelli». È questa un’offerta meritoria; infatti il sacrificio della vita è molto apprezzato da Dio.

Discussione

Non c'è ancora nessun commento.

Lascia un commento

Inserisci il tuo indirizzo e-mail per iscriverti a questo blog e ricevere notifiche di nuovi messaggi per e-mail.

Unisciti a 529 altri iscritti

Articoli recenti

Blog Stats

  • 78.623 hits

Statistiche dal 14.11.10