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Statuti del fratello infermiere, Statuti e le istituzioni gerarchiche della casa del Tempio

190 – 197: Statuti del fratello infermiere


190. Il fratello infermiere deve avere tanto giudizio da chiedere ai fratelli infermi che non possono mangiare il cibo servito nell’infermeria, e non osano chiedere altro, che tipo di cibo si sentano di mangiare, e i fratelli infermi devono rispondere alle sue domande; ed egli lo deve preparare e servire finché essi non possano mangiare il cibo comune dell’infermeria. Ciò vale soprattutto per i fratelli indeboliti, sofferenti o convalescenti dalla malattia. E coloro che soffrono di febbre quartana possono avere carne tutti i giorni, tranne il venerdì, così come nel periodo di digiuno compreso fra S. Martino e l’Avvento, e tre giorno la settimana durante l’Avvento.
191. I fratelli infermi e anziani che non possono mangiare il cibo del convento, devono mangiare nell’infermeria; e dopo i salassi anche i fratelli in salute possono mangiare nell’infermeria, ma solo per tre volte. E se un fratello che si è sottoposto ad un salasso, o è anziano, o malato di febbre quartana, chiede cli gli sia dato il cibo del convento, deve essere accontentato. Tuttavia i fratelli che necessitano di cibi particolari a causa della loro malattia, non devono ricevere il cibo del convento, a meno che non si voglia verificare se non in grado di tollerarlo; in tal caso si proverà a somministrarlo loro una o due volte. E se sono in grado di tollerarlo, devono tornare a mangiare nel refettorio.
192. Nell’infermeria non verranno serviti, a meno che non siano l’unico cibo disponibile o che qualche fratello non accetti di mangiare su invito di un altro fratello, lenticchie, fave con la buccia, cavolo non fiorito, carne di bue, trota, capra, becco, montone o anguille. Neanche il formaggio verrà servito nell’infermeria.
193. Quando il maestro intende mangiare nell’infermeria, deve chiedere al fratello infermiere di preparargli un pasto. E si deve apparecchiare un tavola il più vicino possibile ai malati, con una tovaglia, caraffe con acqua e vino e un calice di vetro; e il fratello infermiere deve preparare tanto cibo da poterne ammannire a tutti i fratelli che si trovano nell’infermeria.
Nessun fratello ricoverato nell’infermeria può avere caraffe o calici di vetro, a meno che non sia un valoroso cavaliere o un grande amico della casa.
194. I fratelli che non possono ascoltare gli uffici divini o recarsi nella chiesa a causa della propria infermità, devono andare a dormire nell’infermeria. Ma è opportuno che prima si confessino e si comunichino e, se né necessario, ricevano l’estrema unzione dal cappellano. Inoltre solo il maestro può dormire nella propria stanza quando è malato. E ogni fratello, quando è indisposto, se lo desidera, può mangiare per tre volte nel proprio letto: ovvero il giorno in cui la malattia insorge ed egli non può recarsi nella chiesa, e il giorno seguente fino ai vespri, e infine deve (se si è rimesso) essere ricoverato nell’infermeria. I fratelli affetti da dissenteria, gravemente feriti, soggetto al vomito o al delirio, o affetti da malanni tanto gravi da risultare intollerabili ai fratelli, devono essere ricoverati in una stanza il più vicino possibile all’infermeria, fintantoché riacquistino una migliore salute e gli altri fratelli possano nuovamente tollerarne la presenza.
195. Il fratello infermiere deve soddisfare le richieste di cibo avanzate da ciascuno dei fratelli ricoverati nell’infermeria e quant’altro questi domandino, se lo trova in casa o in vendita nel villaggio, e sciroppo se essi lo richiedono. E l’infermiere può autorizzare i fratelli a sottoporsi a salassi e a tagliarsi i capelli. Ma solo il maestro, o chi ne fa le veci, può autorizzarli a radersi la barba, incidersi piaghe profonde o prendere medicine.
196. Il commendatore della casa deve fornire al fratello infermiere quanto è necessario per la mensa dell’infermeria e quant’altro gli occorre per curare i fratelli infermi; e deve mettere a sua disposizione i responsabili della cantina, della cucina, del forno, del porcile, dei pollai e dell’orto. Oppure deve consegnare al fratello infermiere il denaro necessario ad acquistare ciò di cui ha bisogno per l’infermeria.
Il commendatore della terra deve assicurarsi che i fratelli abbiano ciò di cui abbisognano, e il denaro per acquistare le medicine che gli occorrono.
197. Quando escono dall’infermeria, per prima cosa i fratelli devono recarsi nella chiesa per sentire la messa e l’ufficio divino di Gesù Cristo, dopodiché possono mangiare per tre volte nell’infermeria, quindi, se sono guariti tanto da essere in grado di ascoltare tutti gli uffici divini nella chiesa, possono essere dimessi. Ma devono mangiare nella mensa dell’infermeria finché non si è certi che possano tollerare il cibo del convento.
Il commendatore della terra, o il maestro, devono reperire il medico che possa visitare gli infermi e consigliarli circa il male che gli affligge.

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