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Tempio di Ormelle – Treviso


La storia

Conoscendo con certezza la natura dell’Ordine dei Cavalieri Templari, si deduce che da Venezia essi si siano sparsi nel Veneto Orientale, seguendo le direttrici delle vie consolari romane. Queste, come per esempio la via Francigena, guidavano i pellegrini del Medioevo verso le mete principali della devozione cristiana di quel tempo: Terrasanta, Roma e San Jago de Compostela il cammino del quale era vigilato dai giovanniti (N.d.R. oggi noti come Cavalieri di Malta).


Tempio di Ormelle (Treviso)

Ormelle si colloca geograficamente, fra i comuni posti sulla sinistra del corso mediano del Piave, in quel pianoro della Provincia di Treviso, che si estende dalle pendici dei colli di Conegliano, sino al confine con la Provincia di Venezia.

Il territorio che lo comprende, ha forma oblunga, recante il Capoluogo al centro, la frazione di Tempio circa a settentrione e quella di Roncadelle sul versante orientale.

Oltre al Piave scorrono sul territorio del Comune, piccoli corsi d’acqua sorgiva e fra questi, incastonata come un gioiello di arte romanica, vi è la Chiesa dei Templari, in parte deturpata. Osservandola si comprende quanto nell’epoca medievale la concezione artistica, fosse una propensione culturale irrinunciabile, qualcosa di più di un settore della mera conoscenza, qualcosa che aveva un legame concreto e vibrante con religione, filosofia, sensibilità e vita quotidiana.

Per tradizione locale si fa risalire la costruzione della Chiesa a Tempio al 1190 circa e il perché della sua collocazione in quell’area lo si deduce per congetture: i Templari avevano “tra Piave e Livenza molti beni”; quella loro proprietà era sita in una zona geograficamente favorevole per l’intersecarsi di vie romane e di fiumi che adducevano i pellegrini e per tanto era da considerarsi una posizione strategica e rilevante.

A testimonianza di ciò, si noti la vicinanza della “ Via Tridentina” (ovvero la strada Opitergium – Tridentum), che passava per la località in seguito detta di San Giorgio.

I Cavalieri a Tempio, ricordando che il loro Ordine fu soppresso nel primo ventennio del 1300, vi rimasero poco più di cent’anni, poi i possedimenti furono affidati agli Ospitalieri di Rodi. Nota di questo trasferimento si trova anche negli archivi dell’Ordine di Malta. Anch’essa faceva quindi parte del territorio templare treviggiano assegnato all’Ordine di Malta, che a Venezia aveva il Gran Priorato da cui dipendeva anche la Lombardia.

E’ doveroso specificare però, che nel carteggio del SMOM non si trova nulla. Il primo novembre 1961, su richiesta del parroco di Tempio don Fioravante Rosso, il Gran Balì Conte Alessandro Zeno, della Delegazione Regionale di Venezia, inviava al parroco di Tempio una missiva contenente tre notizie, corredate con un fascicolo di ventiquattro pagine dattiloscritte da Guido Sommi Picenardi del Gran Priorato del SMOM in Venezia.

Lettera e fascicolo non menzionano direttamente la Chiesa, ma interessano Tempio e recano la serie cronologica dei Gran Priori in Venezia.

Come prova ancor oggi visibile, resta lo stemma del cardinale Ranuccio Farnese, che domina l’architrave della porta principale della Chiesa di Tempio. Egli, figlio minore di Pier Luigi, elevato al cardinalato nel 1545 papa Paolo III, fu Gran Priore dell’Ordine di Malta di Lombardia e Venezia.

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http://www.diegocuoghi.com/tempio/

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